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Eredità e testamento

La morte di una persona cara è un evento di forte impatto emotivo che impone agli eredi di affrontare importanti spese e delicate operazioni di divisione del patrimonio, spesso fonti di lunghe liti ereditarie.

Non pianificare in anticipo la propria successione costringerà i nostri cari ad assistere al blocco dei conti correnti a noi intestati: gli eredi dovranno attingere dai loro risparmi per pagare le spese per le esequie; il saldo dell'imposta di successione (che in alcuni casi può raggiungere l'8% del valore dell'asse ereditario); il saldo dell'aliquota del 3% sul valore degli immobili per l'imposta di trascrizione e catastale; il pagamento degli onorari dei professionisti incaricati delle formalità relative alla devoluzione dei beni ereditari e, in caso di divisione, un'ulteriore imposta dell'1% sul valore del patrimonio.

Il tutto, per poter entrare in possesso di ciò che, in realtà, già apparterrebbe loro per legge.

Non si tratta di un'ingiustizia del diritto: il defunto, in vita, avrebbe potuto scongiurare tali conseguenze attraverso una pianificazione successoria.

Esistono numerose soluzioni – peraltro non necessariamente onerose – per evitare che la propria morte gravi economicamente sui nostri cari e che i beni ereditari finiscano nelle mani di persone non gradite.

Tuttavia, un testamento redatto senza il supporto di un professionista esperto nella materia non farà altro che peggiorare la situazione: le norme di legge che regolano le conseguenze fiscali delle disposizioni testamentarie e la loro validità sono estremamente complesse.

Si tratta di un valore che va oltre il denaro e per questo è necessario che ogni passaggio generazionale sia pianificato con estrema attenzione, senza lasciare nulla al caso: il futuro si decide nel presente.